Herpesvirus umano 6 ed infezioni latenti

Herpesvirus umano 6: patogenesi

All’interno della famiglia degli Herpesviridae viene classificato anche il patogeno Herpesvirus umano 6 (Human herpesvirus 6) o HHV-6, un germe dall’elevata virulenza e diffusione che può sorgere sin dall’infanzia,  di fatto la prima infezione può comparire sin dai primi due anni di vita dando delineando la forma della Roseola infantum, detta anche sesta malattia. Il virus attiva una spontanea reazione di orientamento nei confronti dei linfociti T, in particolare verso i CD4+, vengono anche attaccati gli astrociti, i monociti, le cellule Natural Killer; nello specifico il recettore per il virus è la glicoproteina CD46. I membri della famiglia degli herpesvirus dopo un primo contagio può rimanere latente nell’organismo per riattivarsi in concomitanza con periodi di profonda debilitazione del sistema immunitario. Quindi la specificità dell’Herpesvirus umano 6  è quella di albergare nelle cellule dell’ospite dopo la prima infezione, causando una cosiddetta infezione latente che può verificarsi nell’arco di un tempo variabile quindi il focus infettivo può riattivarsi anche dopo molti anni, scatenando un’infezione recidiva. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Citomegalovirus o virus della malattia viscerale.

I fattori che possono riattivare il virus

Herpesvirus umano 6
Herpesvirus umano 6

Gli herpes virus causano delle infezioni di tipo produttivo e litico, per cui dopo la fase acuta della malattia segue un periodo in cui si registra la sua modifica in infezioni latenti, in genere l’Herpesvirus umano 6 si localizza in uno specifico sito di latenza, in genere le zone dell’organismo maggiormente colpite sono quelle dove l’eradicazione risulta alquanto ostica. La riattivazione della virulenza di tali organismi patogeni può avvenire come conseguenza dell’esposizione del soggetto a diversi fattori quali: la luce ultravioletta, il caldo, il freddo, l’uso della ciclosporina A, l’insorgenza di un’infezione da virus di Epstein-Barr, l’immunodepressione, eventuali traumi, i trapianti, la febbre, lo stress. Ulteriori notizie si trovano su Mononucleosi linfociti B: come avviene l’infezione del virus Epstein Barr.