Sintomi mononucleosi adulti: qual è la cura migliore?

Sintomi mononucleosi adulti
Sintomi mononucleosi adulti

Sintomi mononucleosi adulti: infezione virale che colpisce anche gli anziani

Il virus Epstein-Barr è la causa principale che scatena la comparsa della mononucleosi. Infatti non è altro che un’infezione che colpisce le persone sia nell’adolescenza sia in età adulta; solo in rari casi questa può essere contratta dagli anziani. In quest’occasione però andremo a trattare più che altro dei sintomi mononucleosi adulti: si può trasmettere attraverso in contatto salivare oppure urologico (quindi con le urine).

I sintomi dovuti a questa malattia sono come al solito mal di gola, debolezza, ingrossamento della milza o dei linfonodi ed infine può presentarsi persino un rush cutaneo. Per avere maggiori informazioni su come prevenire i sintomi possiamo consultare questo articolo “Sintomi mononucleosi: come riuscire a prevenirli

Ecco le principali differenze che possono intercorrere tra adulti oppure bambini

Sintomi mononucleosi adulti
Sintomi mononucleosi adulti

Intanto i bambini, se contraggono la mononucleosi, i sintomi sono molto più leggeri tanto che può verificarsi un banale mal di gola. In alcuni casi invece la situazione può complicarsi e deteriorare in qualcosa di più delicato come ad esempio le vie aeree ostruite oppure delle infiltrazioni polmonari interstiziali.

Mentre negli adulti si deve stare attenti a non subire dei colpi alla milza. Per questo motivo se si è sportivi sarà necessario cessare gli allenamenti sino ad una pronta guarigione. Anche qui in casi particolari, come ad esempio malati di AIDS, possono insorgere infezioni croniche e neoplasie ai linfonodi. Per avere maggiori informazioni riguardo ai linfonodi possiamo leggere questo articolo “Sintomi della mononucleosi: può manifestare dei linfonodi?”

Le cure che più vengono praticate non si differenziano in base all’età, adolescenziale oppure adulta, visto che si vanno a prescrivere antipiretici e antinfiammatori tant’è che in alcuni casi è sufficiente prendersi un’aspirina. Nei casi gravi, sopra descritti invece, il medico può decidere di far assumere al malato farmaci a base di cortisone.