Pazienti colpiti da mononucleosi condizione di iperemolisi
Esaminando il profilo clinico, i pazienti colpiti da mononucleosi possono evidenziare in alcuni casi una condizione di iperemolisi in associazione alla presenza di IgM anti eritrociti, un dato che si riscontra grazie al test di Coombs. Il paziente colpito da questa infezione virale può in rari casi manifestare un tipo di anemia immunoemolitica che insorge tra la terza e la quarta settimana, in genere però questa alterazione ematica tende a regredire in maniera spontanea dopo circa 2 mesi. Dal punto di vista della patogenesi immunologica il soggetto colpito da iperemolisi evidenzia anche piastrinopenia, che tuttavia non causa fenomeni di tipo emorragico, in genere la riduzione delle piastrine circolanti solo raramente si riscontra una diminuzione marcata delle piastrine con aumento del rischio di sanguinamento (diatesi emorragica). Accanto alla condizione di iperemolisi possono riscontrarsi alcuni sintomi associabili quali l’angina tonsillare, la diarrea ed i dolori addominali. In condizioni normali l’emolisi rappresenta il processo di distruzione dei globuli rossi, un meccanismo fisiologico grazie al quale si rinnovano gli eritrociti (che in media hanno una vita di circa 120 giorni), la condizione di iperemolisi può essere determinato da fattori morbosi extraglobulari o da una aumentata fragilità dei globuli rossi. Per approfondimenti si rimanda alla lettura di https://www.mononucleosi.net/malattia-linfoproliferativa-legata-allx-come-si-evidenzia-il-deficit/.
Quando il processo di emolisi è patologico
L’emolisi avviene principalmente nella milza ed in maniera minore nel fegato e nel midollo osseo ad opera dei macrofagi che hanno il compito di eliminare i globuli rossi più vecchi e promuovere la produzione di nuovi globuli rossi. L’emolisi fisiologica si attesta su valori che riguardano l’1-2% della popolazione degli eritrociti ogni giorno, in presenza di valori che non rispettano questo range si parla di processo patologico da cui si sviluppano varie forme di anemia; l’emolisi severa o protratta nel tempo possono provocare l’anemia emolitica che spesso coesiste con altre forme di anemia.