Fibromialgia virus di Epstein Barr

Fibromialgia virus di Epstein Barr

L’origine della fibromialgia ancora oggi non è nota, e tra le possibili eziologie che si sono fatte strada nel tempo si ipotizza anche l’influenza diretta del virus di Epstein Barr, ma si ritiene che nella patogenesi della malattia possano essere coinvolti altri fattori quali: genetici, neurochimici, ormonali, psicologici, ambientali. L’ipotesi più accreditata in campo medio ritiene che la patogenesi della malattia sia da ascrivere ad un’interazione multifattoriale associata ad un disturbo dell’elaborazione del dolore da cui dipendono delle anomalie neurobiologiche che disturbano la regolare trasmissione dei segnali a livello del sistema nervoso centrale, per questa ragione la fibromialgia viene considerata una patologia della comunicazione cellulare determinando un incremento delle sensazioni dolorose. Il soggetto colpito da questa sindrome dolorosa elabora i segnali di dolore in maniera amplificata, in genere l’insorgenza dei sintomi si attiva dopo un trauma fisico, ma ahe in seguito all’esposizione ad infezioni virali o patogene, sono maggiormente esposti a tale quadro patologico anche i pazienti che si sono sottoposti ad interventi chirurgici oppure che hanno risentito di un significativo stress psicologico.

Sintomi ed approccio terapeutico

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fibromialgia virus di Epstein Barr

Si parla più propriamente di sindrome fibromialgica in quanto il complesso delle manifestazioni patologiche che caratterizza questa malattia prevede una serie di segni clinici, anche se non tutti i pazienti risentono di tutti i sintomi associati alla fibromialgia. In genere questa malattia di natura reumatica che colpisce l’apparato muscolo-scheletrico determina nel paziente i seguenti disturbi: dolore cronico che si irradia in maniera diffusa; rigidità a carico dell’apparato locomotore; aumento della tensione muscolare; astenia; disturbi dell’umore; sindrome del colon irritabile; alterazioni del sonno. Al momento non è stata formulata una cura specifica per la fibromialgia, anche se vengono prescritte diverse terapie farmacologiche per lenire i sintomi, in genere vengono somministrati farmaci  antidepressivi ed antidolorifici ma è anche utile seguire attentamente una terapia di tipo cognitivo-comportamentale.